Napoli, 21 set. (Apcom) - Vivono anche in dieci-quindici in appartamenti di tre stanze: tre letti in ogni camera, materassi persino fuori i balconi. Un unico bagno e cucine al di sotto della soglia di decenza. Un `posto al sole' che gli immigrati dellitorale domizio pagano anche 450-500 euro al mese:40-50 euro a persona per condividere con altri extracomunitari di colore un tetto, una televisione e un tavolo dove poter mangiare. Sono gli stessi africani ad accompagnare qualche giornalista a visitare le loro case, molte delle quali costruite sulla statale domiziana. "Qui è uno schifo - raccontano - ma c'è chi sta peggio. In un casolare nelle campagne qui intorno vivono, a seconda dei periodi, anche 100-150 persone. Tutti insieme,ammassati come animali".In questo degrado si è consumata la "strage di San Gennaro", quando, a essere massacrati da 130 colpi di kalashnikov e pistole calibro 9, sono stati sei cittadini di colore. Gli africani hanno in affitto case di ogni tipo, date per centinaia di euro al mese, e lamentano condizioni inumane. "Guardate dove siamo costretti a stare", dicono indicando l'androne e le scale dell''American Palace' di Castel Volturno,un complesso residenziale prima abitato dagli americani e dato inaffitto agli immigrati di colore dal 2000. Una palazzina bianca di cinque piani, una sorta di `case di ringhiera' con un totaledi 24 appartamenti affittati, ognuno a 450 euro. A due passi dalfiume Volturno, uno dei corsi d'acqua più velenosi d'Italia e a due passi dal mare, uno dei più inquinati della Penisola. "Qui ci abitano fino a 400 persone, in certi periodi dell'anno", continuano i rappresentanti delle associazioni di immigrati. L'American Palace è un insieme di vetri rotti, gradini sporchi, giardinetti incolti e un grande piazzale con piastrelle chiare. L'ascensore c'è, ma è rotto da tempo e le ringhiere che proteggono la tromba delle scale sono divelte. Bottiglie rotte, torsoli di mele, lattine di bibite vuote e carte sporche sono ovunque e le case degli immigrati sono dei veri e propri`accampamenti'. Le biciclette, parcheggiate nei corridoi degli appartamenti, sono gli unici mezzi di locomozione utilizzatidagli africani per spostarsi e i panni stesi fanno da cornice ai balconi che accolgono qualche antenna parabolica. Vecchi televisori e qualche radio sono i pochi lussi che si possonotrovare in queste case. "Venite, venite a vedere come viviamo - dice Mohamed - le uniche che possiamo permetterci con i pochi soldi che guadagnamo ognigiorno: 25 euro quando tutto va bene. Iniziamo a lavorare alle 5 di mattina e torniamo a casa quando è già tardi". Alcuni di loro sono contadini, altri muratori, altri ancora sarti o manovali. "Icaporali vengono in strada e ci portano a lavorare in tutte leparti della regione, ma non sempre lavoriamo tutti i giorni -concludono - Ecco guardate le nostre mani, sono piene di calli. Cicatrici come quelle che avevano anche alcuni dei nostri amici uccisi l'altro giorno".
giovedì 1 gennaio 2009
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