giovedì 1 gennaio 2009

Terra di Latrones


Caserta è stata devastata da quaranta anni di escavazioni sulle colline e sui monti che la circondano. Un degrado senza fine continua a distruggere l’ambiente, il territorio, il paesaggio. Intere montagne sono sparite, trasformate in cemento. Ma oltre a devastare la natura gli speculatori hanno colpito le persone nella salute, nella vita. Intere città e quartieri della cintura casertana sono sotto l’attacco di polveri micidiali prodotte da due cementifici, Moccia e Cementir che sorgono in mezzo alle case, vicino a scuole ed ospedali.
Migliaia di persone sono ogni giorno intossicate da esalazioni e fumi. Tanti bambini soffrono di malattie asmatiche, mentre i casi di tumore sono in vertiginoso aumento. Diossine e metalli pesanti viaggiano nell’aria senza limite o controllo, vista l’assenza delle istituzioni (arpac, asl). L’acquedotto della Campania Occidentale che attraversa le colline è minacciato dalle cave. La condotta idrica più importante della regione è a rischio per le esplosioni delle mine che si susseguono. Ricordiamo che tre anni fa le condutture dell’ENI Acque cedettero, provocando una inondazione nel quartiere di San Clemente. Napoli stessa è a rischio nell’approvvigionamento d’acqua che arriva dalle nostre sorgenti e per pochi cavaioli (anche se sono Cementir e Moccia Buzzi) si rischia il disastro collettivo. Infine le cave impediscono di portare a termine il Policlinico di Caserta per il quale sono stati già impegnati milioni di euro.

3 commenti:

  1. wagnè, ma levami una curiosità. I testi li scrivi tu? no, non credo? e allora di chi sono? qualche aggiuntina in più, qualche taglietto là e sarebbero perfetti. Ti stai sfiziando eh? Zuzzù

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  2. cumpà.i testi vengono dai link sopra. sarebbe bello se ci aiutassimo a vicenda neh?

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  3. bukkì, basta chiedere. Mo te li scrivo io un paio di testi come si deve. Dammi solo tempo, abbi pazienza. Stanotte ho finito un altro racconto. Devo solo lavorarci di scalpello. Poi mi dedico a te. bukkì

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